lunedì 20 maggio 2013

A LEONARDO

2° classificata concorso nazionale "Orizzonti di Parole" di Verona

A LEONARDO


Leggero, soave, eterno
questo bacio d'amore
che scivola dalle parole
e si posa su petali di labbra
ancora bagnate da lacrime amare,
viaggio di tormentati pensieri.
Sognato, da anni
questo fugace momento d'affetto,
irripetibile in ogni suo gesto,
sfuggito al mio sogno più nascosto.
Sostanza che sei. Respiro che sarai.
Dondoli dolcemente fra le mie voglie delicate,
ti addormenti accanto a me,
nel mio letto, giaciglio di solitudine.
E poi te ne vai, nel cuore della notte,
ancora innamorato della forma del mio corpo.
Ed io ti sogno, al buio,
e la tua ombra mi abbraccia,
e i tuoi sospiri mi sfiorano.
Graffio il tuo silenzio,
ancora fresco, inesperto,
tu, uomo, giocoliere di sguardi,
danzi fra le mie note d'amore.
Mai capirai il mio segreto di donna,
e così ci confonderemo insieme
come nebbia, oceano di pensieri,
increspature di fresca tenerezza.

giovedì 1 novembre 2012

"GUARDA"

Vincitrice del concorso nazionale "GirovagArti" di Giaveno - Torino


GUARDA

Armonioso è oggi il mio vinile,
sta danzando
fra gocce di rugiada.
Taci.
Immobile alla finestra,
dondoli fra nebbia e foschia.
Ama.
Il canto del mare ti chiama.
Piove.
Si chiudon le rose,
le viole, attente a morire
d'inverno, sole, vuote
non vogliono più navigare
fra riccioli e odori di terra.
Osserva.
La nuvola soffia
su sguardi lontani, spenti
su tanti tormenti di anime perse.
È vita,
la corsa del tempo fra vie e rumori,
campagna e terra.
Attento.
Il cielo ha fame, del rame
che afferra capricci di anziani,
deboli, antenati di storia.
Guarda.
Piove sulla tegola intatta,
sui freschi vestiti che furono asciutti,
su metropoli ancora di fretta.
Ascolta...

mercoledì 6 giugno 2012

Nascita di "In Bilico"

Scrivere un libro è come fare un bambino. Lo porti dentro di te mesi e mesi, lo accudisci, lo culli, gli procuri i vestiti più belli, e poi finalmente nasce, prende vita, forma, aspetto; gli insegni a camminare, a crescere, e poi un giorno lo vedi volare via, nelle librerie e negli scaffali delle biblioteche. E più il tempo passa, più la gioia legata a lui cresce, e con lui la voglia di scrivere. Ecco, scrivere un libro è come accudire un piccolo bambino che rimarrà tuo tutta la vita, e niente e nessuno te lo portano via. 
In questi giorni nasce "In Bilico", il mio nuovo romanzo rosa, ed. Gruppo Albatros Il Filo.
Presto renderò note interviste, incontri e presentazioni varie.
Per chi fosse interessato, mi contatti pure all'indirizzo email: valeb97@live.it


Disponibile:
_Giovedì 6 giugno in esposizione @ La Gioia di Melchiorre (Corso Bacciocchi - Piacenza), la notte bianca del Liceo Melchiorre Gioia.


_Sabato 9 giugno @ Gli affari si fanno in centro (Via XX settembre - Fiorenzuola d'Arda PC)



domenica 13 maggio 2012

Salone internazionale del libro di Torino




Catapultarsi anche solo per un giorno in un mondo parallelo, non costruito, fatto di parole e discorsi importanti e utili alla vita di noi letterati e anche non. Espositori, stand, incontri, convegni, scrittori e giornalisti che fanno il loro lavoro in un Salone che racchiude per 5 giorni l’essenziale della parola libro. L’essenziale sta nel riconoscere l’unicità di questo evento. Ogni anno aspetto con ansia il programma e la preparazione del viaggio per Torino, appunto incontri che mi interessano e come pazza cacciatrice catturo prede di libri, di occasioni che solo in contesti come questo possono avvenire. 
In un’epoca in cui le parole vanno via via disperdendosi, dove ogni significato è uguale ad un altro, dove i veri lettori presi da attacchi di solitudine lasciano il percorso di Vero lettore, dove l’editoria cerca un affare e non uno scrittore. Sarebbe ora di mettere punto a questo mondo che sta cambiando, che non è più originale. È ora di capire quali sono i veri libri, scritti da menti geniali, rilegati in cartone, quelli che leggi tutto d’ un fiato e te li porti dentro, quelli che mentre li sfogli annusi il profumo della carta stampata, quel profumo che ti conduce subito in un universo a parte, quelle storie un po’ stravaganti, surreali, o quei saggi così grandiosi. E ritrovarsi al Salone, così, in mezzo a scrittori che sanno il loro mestiere, in mezzo alla stampa che li rincorre per strappare loro una domanda, in mezzo a telecamere, visitatori, lettori nati per caso o per passione innata, trovarsi nel proprio mondo anche solo per un giorno è ciò che ogni amante della parola dovrebbe fare. Indipendentemente dal genere preferito, che sia politica o cucina, poesie o storia, soffermarsi ad ascoltare una presentazione, un commento di un passante, comprendere che se ci fossero gli e-book tutto questo non esisterebbe più. Dopo aver gioito, dopo aver ascoltato convegni su convegni, dopo aver strappato qualche chiacchiera ad un giornalista, eccomi qui al ritorno verso casa, dove non esistono scrittori, dove non esistono Veri lettori, dove l’essenziale della parola è estranea a qualsiasi passante. E capire che per inseguire la parola non si può stare seduti a far niente, ma  occorre cercarla, inseguirla, senza paura, senza timore, perché la parola è lì ad aspettare te.

lunedì 2 aprile 2012

Il blocco dello scrittore

Vi giuro che il famoso 'blocco dello scrittore' esiste, non è una fantasia.
Soggettivamente è quel periodo, tra poco più di un mese e due, dove le parole sembrano svanire nell'aria e nessun bel momento di vita riesce a darti la giusta ispirazione, non ci sono più le giuste canzoni su cui scrivere, le notti insonni piene di idee e progetti, la voglia di uscire, assaporare la vita, per poi descriverla.
Nessuna nota va bene, quella troppo corta, quella troppo lunga, quella inespressiva, quella troppo ricca di concetti diversi e quell'altra ancora tratta argomenti scontati.
La storia non va più bene perché non è a lieto fine e il pubblico si sa, non gode le tragedie (anche se la vita spesso non è una continua commedia).
Il lettore è un quieto spettatore che si vuole sedere al suo posto e osservare l'intero spettacolo, assaporando momenti simpatici, a tratti malinconici, che gli tolgono il fiato.
Al lettore non piace sedersi e costruirsi da solo la storia, piace gustarla e anche commentarla e criticarla; che è la parte che tutti preferiscono.
Peccato che stavolta il regista non ha pronto nessun copione, gli attori non si ricordano più le battute, i tecnici se ne sono andati e resta solo una luce accesa sul palco, vuoto. 
Non c'è nessun rumore, solo silenzio e il tempo che se ne va, anche lui alla ricerca di una nuova ispirazione.
Tranquilli, tra qualche settimana, il regista ritroverà in un cassetto di un comodino un copione scritto tempo fa, gli attori nel frattempo avranno studiato le parti, i tecnici avranno ripreso i lavori e lo spettacolo sarà pronto.
E anche un mio nuovo scritto. Forse.